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domenica 25 settembre 2016

Spaghetti alla Chitarra con Ragù Bianco di Coniglio





Ciao a tutti!!
Ultimo post di Settembre, mese magico di solito ma quest' anno, un po' che è stato molto estivo fino a tardi, un po' che avevo altre cose più serie a cui pensare che, grazie al cielo, si sono risolte bene, mi è scivolato tra le mani, ma tranquilli, già ci siamo fatti un' uscita fotografica sul mare che ha dato i suoi frutti, quindi ecco, la luce di Settembre l' ho fatta mia anche quest' anno!!!
Nell' aria si respira il profumo dell' erba e della natura che sta cambiando, c'è un forte odore di campagna, è un profumo che mi infonde serenità, forse perché da bambina e da ragazza, quando passavo l' estate intera in campagna, era proprio l' odore che ne segnava la fine, che stava annunciando l' inizio della stagione delle foglie secche, quindi boh, mi è rimasto nel cuore e soprattutto adesso mi dice che stanno per finire il caldo, i cieli senza colori e sta arrivando il foliage!!!
Come cambiano i punti di vista, adesso ogni stagione che arriva la attendo anche per il tipo di fotografia che mi permette di fare e l' autunno per me è quella che promette meglio!!!
Ma torniamo a noi!!
Vi dicevo da qualche parte che quello passato è stato un compleanno dove i regali da dolce hanno fatto da padrone, ma solo perché non avevo ancora visto il regalo che mi hanno fatto i miei suoceri, loro sanno che amo fare le cose in casa e amo impastare, quindi hanno pensato che avrei gradito la chitarra!! Quella per fare la pasta eh, mica lo strumento, purtroppo non ho assolutamente alcun talento musicale, ho suonato il basso per qualche anno ma con tale insuccesso che ho deciso di smettere, mi rendevo conto che non era proprio il mio!!
Ma torniamo alla chitarra, ebbene si, l' ho adorata!!
Che poi è veramente semplice da usare e soprattutto velocissima, basta seguire qualche accorgimento che mia suocera mi ha spiegato, non avendola mai avuta per le mani prima, e ci vogliono davvero pochi minuti per avere un bel vassoio di pasta fatta in casa, per ora ci ho preso la mano e ho usato solo la semola classica ma ho già in mente una serie di variazioni sul tema che metterò in pratica al più presto, tanto ripeto, ci vuole davvero pochissimo!!
L' ultima prova che ho fatto è stata quella che mi ha soddisfatta di più, non tanto per la pasta, che alla fine mi è sempre venuta bene, ma per il condimento!
Avevo un pezzo di polpa di coniglio, buono e ruspante, cosa da non sottovalutare, ma era poco per due persone se cucinato come secondo, ma un bel ragù avrebbe invece risolto il problema garantendo anche la scorta per il giorno dopo!
A me il coniglio piace molto, da noi in Liguria si cucina in casseruola con i pinoli e le olive taggiasche, se volete la ricetta andatela a leggere qui, ma si mangia anche disossato, battuto a cotoletta, impanato e fritto con le erbe, che è una versione secondo me stupenda!!
Ma dato che avevo voglia di ragù, ho deciso di usarlo per quello e vi assicuro che il risultato è stato proprio un successo, davvero buonissimo!!
Ma dai, rimbocchiamoci le maniche e andiamo a cucinare!!!






Per la pasta:

300 g di farina di semola di grano duro
circa 150 g di acqua

Impastare la farina di semola aggiungendo l' acqua poca per volta, dovrete ottenere un panetto malleabile ma che non sia troppo umido e non deve essere assolutamente appiccicoso. A seconda dell' assorbenza della farina potrete avere bisogno di più o meno acqua, io ho indicato le dosi che mi sono servite usando la semola biologica di marca Coop.
Una volta ottenuto il panetto, lasciatelo riposare coperto per circa un' oretta.
Passato il tempo necessario al riposo, tagliatene un pezzo e stendetelo a formare una striscia spessa circa 3 mm, potete usare la nonna papera o farlo con il mattarello, io ho usato quest' ultimo perché la dose fatta non era tanta e ho fatto prima così!!
Fate questa operazione fino ad esaurimento del panetto.
Cospargete le strisce con semola e lasciatele almeno un' ora ad asciugare, vi faciliterà il taglio con la chitarra.
Una volta che si sono asciugate, appoggiate una striscia per volta sulla chitarra e passatevi sopra il mattarello in modo da premere la pasta sulle corde e fare in modo che queste ultime, tagliandola, creino i vostri spaghetti che cadranno sulla base sottostante.
Riponete gli spaghetti su un vassoio cosparso di semola e spolverateli bene sempre con la semola. A questo punto potete o cuocerli subito o cuocerli il giorno dopo, la sola differenza sarà che quando sono secchi il giorno dopo ci vorrà qualche minuto in più di cottura!!

Per il ragù di coniglio:

280 g di polpa di coniglio macinata
1/2 cipolla bianca
1 carota
1/2 gambo di sedano
2 rametti di timo
1/2 rametto di rosmarino
1 rametto di santoreggia
5 bacche di ginepro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
2 pomodori
pepe nero, sale, pepe, olio e.v.o.






In una casseruola, io ho usato quella di coccio, fate soffriggere delicatamente la cipolla, la carota e il sedano tritati grossolanamente.
Aggiungete le bacche di ginepro schiacciate e le erbe e aggiungete la polpa di coniglio facendola rosolare a fuoco vivace.
Quando è rosolata, sfumatela con il vino bianco e dopo pochi minuti aggiungete i pomodori tagliati a pezzi e due pizzichi di sale. Aggiungete mezzo bicchiere d' acqua e fate cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti, aggiungendo un po' di acqua se il ragù dovesse asciugarsi troppo e aggiustando di sale.
Una volta pronto il sugo, aggiungete due prese di pepe nero, spegnete il fuoco e lasciatelo riposare per un' oretta prima di usarlo, in modo che i sapori si consolidino bene.






Per condire, una volta pronta la pasta, aggiungete al sugo due mestoli di acqua di cottura e saltatevi gli spaghetti scolati, l' aggiunta dell' acqua di cottura e la pasta fatta in casa permetteranno di ottenere un piatto in cui il condimento, anche se non ha salsa, rimane ben legato alla pasta, assicurandovi ad ogni boccone la perfetta armonia tra base e sugo!






E con questo succulento piatto vi auguro buona settimana e vi ricordo che c'è tempo fino al 27 per partecipare al contest "The Mystery Basket" !!!

A presto!!

Silvia



domenica 18 settembre 2016

Hot Milk Sponge Cake al Cacao e Crema al Whisky





Ciao a tutti!!
Oggi torno con un dolce!! Ne ho davvero bisogno e soprattutto ne ha bisogno il marito che poveraccio l' ho lasciato a secco di colazioni decenti per un paio di settimane!! Moglie sconsiderata che sono!!
Alla fine credo che il caldo fastidioso delle scorse settimane sia definitivamente un ricordo quindi via, rimbocchiamoci le maniche che ho voglia di preparare tantissime cose e il tempo è poco!!
E per dimostrarvi che quest' anno faccio sul serio vi dico che ieri oltre a questa torta ho pure fatto la pasta fresca con un ragù speciale . . . stay tuned!!
Ma torniamo al dolce e a come è arrivata l' ispirazione, il fatto è che l' anno scorso un nostro consulente mi ha regalato una bottiglia di crema al whisky, è stato davvero gentile ma io non la bevo, ma nemmeno evidentemente il marito dato che è ancora lì!! L' avevo accettata sapendo che sarebbe finita in qualche dolce ma poi mi sono scordata di averla per un sacco di tempo e adesso ho deciso che devo liberarmene, non la posso più vedere!!!!
Che poi io con la crema al whisky ho veramente poco da spartire!! A me piacciono le cose da camionisti, la mia birra preferita è la Guinnes, mi piacciono i whisky torbati e le grappe barricate, bevo vodka pura e non sopporto i liquorini dolciastri, andiamo bene, quella bottiglia o finisce in un dolce o resta in casa a vita!!
E per iniziare la dipartita del liquore ho scelto l' impasto della hot milk sponge cake, perfetto per la colazione o la merenda, arricchito dal sapore del cacao e dalla nota della crema al whisky! Quello che ne è uscito è un dolce davvero ghiotto, la base la conoscevo già e devo dire che anche nella versione al cacao non delude affatto, poi il gusto del liquore gli dà davvero una marcia in più!!
Ho usato la ricetta di Tish Boyle, ma ho aumentato le dosi di un terzo perché la settimana ha molte colazioni e poi volevo usare il mio stampo nuovo, arrivato per il compleanno, che è da 22 cm ma è bello alto e volevo riempirlo bene!
Ok dai, andiamo a preparare la torta!!






Per uno stampo da 22 cm di diametro

4 uova
220 g di zucchero
120 ml di latte
40 ml di crema al whisky (io Baileys)
80 g di burro
190 g di farina 00
30 g di cacao amaro
8 g di lievito per dolci
1 pizzico di sale
mezza stecca di vaniglia

Mettete il latte, la vaniglia e il burro in un pentolino, fateli scaldare fino a che il burro non si sarà sciolto, spegnete il fuoco e aggiungete la crema al whisky.
Accendete il forno a 170° e imburrate e infarinate uno stampo da 22 cm di diametro.
Setacciate la farina con il cacao e il lievito e teneteli da parte.
Nella planetaria rompete le uova e aggiungetevi un pizzico di sale, iniziate a montarle aggiungendo lo zucchero un po' per volta, montatele a lungo, almeno fino a che la massa non è triplicata o quadruplicata, a me ci sono voluti 10 minuti buoni!
Una volta raggiunto il giusto volume, incorporatevi la farina setacciata con il cacao e il lievito, incorporatela un po' per volta e mescolate il composto dal basso verso l' alto con la spatola e non con la frusta altrimenti rischiate di smontare tutto!!
Rimettete a scaldare il composto a base di latte e burro e spegnete il fuoco quando è sul punto di bollire, togliete la stecca di vaniglia e versatelo a filo sull' impasto continuando a mescolare sempre con la spatola e sempre dal basso verso l' alto.
A questo punto versate subito il vostro composto che sarà davvero soffice e spumoso nello stampo precedentemente imburrato ed infarinato ed infornate in forno a temperatura per circa 35 minuti.
Dai vari consigli che ho trovato sul web ho visto che non è proprio il massimo fare la prova stecchino perché il dolce ne risente sgonfiandosi leggermente, allora sono andata a sentimento e ho fatto come Patrizia, ho toccato il centro della torta e visto che mi sembrava sodo e non lasciavo impronte ho tolto la torta dal forno e l' ho lasciata intiepidire prima di sformarla.
In effetti 35 minuti, con il mio forno e le dosi utilizzate, sono stati giusti.






Per arricchirla senza troppi fronzoli ho preparato, prendendo l' idea dalla bravissima Eugenia, una glassa leggera con:

100g di zucchero a velo
4 cucchiai di crema al whisky

Basta mescolare vigorosamente con una frusta lo zucchero al liquore e il gioco è fatto, iniziate con l' aggiungere allo zucchero tre cucchiai, poi se resta ancora troppo densa aggiungete il quarto, considerate che non deve restare liquida ma abbastanza corposa! Potete anche raddoppiare la dose se vi piacciono le glasse più spesse, dipende dai vostri gusti!






E' una torta davvero buona, sofficissima e perfetta per essere farcita poiché nonostante sia molto morbida ha comunque una bella struttura e il giorno dopo averla sfornata è ancora migliore!!
Inoltre il sapore del cacao si sposa alla perfezione con quello del liquore, è un' armonia di gusti davvero ben bilanciata e che conquista al primo morso!!
Conservatela sotto una campana o comunque al riparo dall' aria, in questo modo resterà morbida a lungo e vi accompagnerà nei risvegli settimanali che, ahimè,  sono sempre traumatici!!!

Che dirvi ancora . . . buona settimana a tutti e spero abbiate voglia di partecipare al contest "The Mystery Basket" , questo mese lo ospito io!!

A presto!!

Silvia


domenica 11 settembre 2016

Colle di Sampeyre e Colle di Nivolet


Eccomi di nuovo qui!! Questa volta niente cucina, non so da voi ma qui ha fatto una settimana terribilmente calda, mediamente 33 - 34 gradi all' ombra al pomeriggio. . . e io che volevo accendere tutto, forno, fuochi, fiamme e quant' altro, mannaggia, questo caldo mi ha un po' spiazzata!!!
Ma vabbè dai, ricominciando il lavoro ho molto meno tempo e ho approfittato dell' assenza di foto golose per finire le foto del nostro we montano e per scrivere qui il racconto, alla fine sono stati solo due giorni ma mi sono piaciuti talmente che non potevo tenerli solo sul pc!!!
L' idea di questo we è venuta ai nostri due amici della cumpa più montanari di tutti, e come non coglierla al volo!!! Finalmente siamo riusciti a fare un paio di giorni fuori tutti assieme, finora siamo sempre andati 4 alla volta, era doveroso andare tutti assieme!! In quei giorni cadevano anche il mio compleanno e quello del nostro amico e festeggiarli lassù è stata proprio una bellissima cosa!!
Il viaggio si è diviso in due tappe, la prima è stata nei pressi del colle di Sampeyre, di fianco al Monviso, il passo che collega la Val Varaita e la Val Maira, entrambe sulle Alpi Cozie, nella provincia di Cuneo.
Da Genova ci vogliono circa 3 ore di viaggio, la strada è piuttosto buona e lì abbiamo dormito al rifugio Meira Garneri, è un rifugio di quelli ben attrezzati, è praticamente un albergo, è davvero bello e i ragazzi che lo gestiscono hanno passione per il loro lavoro e cucinano benissimo, abbiamo cenato anche lì con somma soddisfazione, una cena davvero deliziosa annaffiata da ottimo vino che il mattino dopo ci ha dato la giusta carica per la sveglia alle 5!!! Siamo andati per fotografia, alla sera si possono fare anche i bagordi ma l' alba ci voleva pronti e scattanti!!!
Appena arrivati siamo andati a fare un pic nic ed una bella passeggiata sul colle, intanto per studiare un po' la direzione dell' alba per il mattino dopo e poi per goderci la vista spettacolare sul Monviso che però era coperto da nuvoloni che per fortuna il mattino dopo avevano ridotto di molto le loro dimensioni!!!






Finita la bella passeggiata siamo tornati in rifugio e ci siamo goduti la serata, le nuvole continuavano ad esserci e fare una notturna non avrebbe dato buoni frutti!!
Il mattino dopo sveglia presto e di corsa sul colle, c'era un po' di vento ma ero attrezzata e tutto sommato non ho preso la solita barcata di freddo, è stata un' alba goduta!!!












Al ritorno super colazione e poi via verso la seconda tappa!!!
La seconda tappa ci ha condotti verso l' alto Piemonte, sul colle di Nivolet, spartiacque tra Piemonte e Valle d' Aosta, a circa 2600 metri di altezza circondato dalle Alpi Graie.
Che spettacolo!!!
Per arrivare sul Nivolet si passa da un paese molto grazioso che si chiama Ceresole Reale, dove abbiamo pranzato sui prati, e da lì la strada continua inerpicandosi con tornanti pazzeschi tra le montagne e si incontrano due laghi splendidi che formano un bacino idrico con diga annessa, davvero belli!!
Svalicato il colle si fanno ancora un paio di chilometri e poi si incontra il rifugio Savoia, molto più spartano ma comunque accogliente e siccome non c'era troppa gente a dormire, avevamo una parte del rifugio tutto per noi, quindi massima libertà!!!









Superando i laghi si arriva sul colle, l' aria è completamente diversa da quella a cui sono abituata, è pulita, tersa e mi ha dato davvero una sensazione di leggerezza che mi ha liberato da ogni peso anche il cervello!!!
Dal rifugio, che è in una location bellissima, di fronte al grandissimo lago del Nivolet e con una cornice montuosa splendida di fronte, partono diversi sentieri che permettono di esplorare la zona, dalla quale si ammira la mestosità del Gran Paradiso, noi abbiamo preso quello che costeggia il lago Rosset e siamo arrivati ai laghi dei Trebecchi, ma lascio che le foto parlino per me, sicuramente danno l' idea dei luoghi e della pace che vi si respirava più delle mie parole!!!


















Ci siamo fermati  per il tramonto ai laghi dei Trebecchi, qui ci sono gli eriofori, dei fiori praticamente di peluche!! Il sole lo avevamo alle spalle e ovviamente andando dietro i monti il primo piano è rimasto in ombra ma il Gran Paradiso ha saputo splendere regalandoci un bellissimo riflesso colorato e caldo!!






Finita la luce ce ne siamo tornati al rifugio nel silenzio più totale, anche le marmotte si erano ritirate nelle tane, abbiamo cenato al rifugio improvvisando una cucina con i fornellini e zuppe calde e poi ci siamo preparati per le notturne!!
Io e mio cognato non siamo stati fortunati, abbiamo deciso di restare al lago vicino al rifugio ma una volta posizionati e impostato tutto, siamo stati investiti da un fiume di nebbia che ci ha completamente infradiciati e ha avvolto tutto, è stata un' impresa persino ritrovare il rifugio perché le torce nella nebbia è inutile usarle e l' inquinamento luminoso è pari a zero, buio totale!!
Chi invece è andato più in alto è stato premiato!!!  Vorrà dire che la prossima volta anche se non avrò la forza di muovere un passo mi ricorderò di quella sera e vedrete che lo sprint mi verrà!!!
Al mattino dopo abbiamo fatto colazione nel bar del rifugio e poi abbiamo preso la via del ritorno godendoci un bel pranzo a Ceresole, questa volta al ristorante!!!

Ecco, spero di non avervi annoiato e che  le foto vi piacciano, non fotografo spesso in montagna ed è stata una bella scuola per me, spero anche che le foto vi abbiano trasmesso la pace e la quiete che si respirava lassù, io riguardandole in effetti la percepisco!!

Ancora un' ultima cosa, questo mese vi aspetto da me per il contest itinerante The Mystery Basket , venite a scoprire i 10 ingredienti che ho scelto e provate a realizzare una ricetta dolce o salata usandone il più possibile!!!

Buona settimana a tutti!!!


Silvia


domenica 4 settembre 2016

Pane ai Semi Misti con Farina di Semola Senatore Cappelli a Lievitazione Naturale





Eccomi!!!!
Ci siamo di nuovo, cariche e con una dose di riposo alle spalle che fa paura!!
Se penso a domani e alla sveglia che mi aspetta mi viene un colpo ma via, dicono che non si possa stare in vacanza sempre . . . davvero??  Peccato!!!!
Quest' estate è stata ricca di belle cose, si, anche qualche preoccupazione ma sembra che tutto si sia sistemato e quello che è ancora in corso si possa sistemare, tanti bei posti visti e tante, tantissime foto da organizzare!!
Alcune sono più belle, altre meno, alcune sono state più facili, altre davvero complicate, ma tutte mi hanno insegnato qualcosa e lo stanno facendo ancora adesso mentre le post produco!!
Speriamo che tutto mi rimanga nella zucca!!!
Ma torniamo a noi, dopo la Provenza siamo stati un paio di giorni in montagna assieme a tutta la nostra "cumpa" dei fotografi, mi sono sparata una full immersion nella salsa di pomodoro e poi con mio marito ce ne siamo andati ad Amsterdam, che spettacolo di città, molto più bella di quanto mi aspettassi, davvero!! Abbiamo camminato un sacco, ce la siamo girata sempre a piedi, non mi ricordo di averli avuti così doloranti in tutta la mia vita!!!
Ma ci sarà tempo per parlare di tutto questo più avanti, adesso bisogna ricominciare con la cucina, quest' estate si è presa una bella vacanza e anche ora stenta a ripartire, qui fa ancora molto caldo e dato che sono a riposo non è che mi venga tutta questa fame!! Però l' altro pomeriggio con mio marito abbiamo fatto gli gnocchi di patate che ci siamo conditi con il pesto genovese fatto col basilico del vicino, dai che stiamo ricominciando a carburare!!
Ma per ricominciare ho scelto un pane, ritorno alla mia passione per i lievitati, dopo la vacanza ho rimesso in salute la mia pm e vi voglio regalare un pane stupendo, l' ho fatto più volte quest' estate e quest' ultima l' ho reso più bello dandogli la forma di treccia!!






Farina di tipo 1 e semola Senatore Cappelli per un impasto morbido e delizioso, arricchito da una pioggia di semi di sesamo, papavero e lino, una crosta croccante e un sapore perfetto!!!
Potete fare tutto in giornata o usare il frigo per il riposo ma con la farina che ho adesso il metodo del riposo in frigo per me non va bene quindi io ho fatto tutto in giornata, tanto fa ancora caldo e se si impasta a pranzo, alla sera il pane si può tranquillamente infornare!!!






Ma vediamo cosa serve per una bella treccia!!

300 g di farina di grano tenero tipo 1
100 g di farina di semola di grano duro rimacinata (io varietà Senatore Cappelli)
100 g di pasta madre solida al raddoppio dopo il rinfresco
300 g di acqua
6 g di sale
1 cucchiaio colmo di semi di sesamo
1 cucchiaio colmo di semi di papavero
1 cucchiaio colmo di semi di lino


Iniziamo con il preparare un' autolisi con tutta la farina setacciata e 250 g di acqua, mescolate acqua e farina grossolanamente a mano in modo che tutta la farina si sia bagnata e l' acqua sia assorbita e lasciatela riposare in frigo coperta con pellicola per almeno mezz' ora.
Passato il tempo indicato, sciogliete nella planetaria il lievito madre con i 50 g di acqua restanti e aggiungete la massa autolitica, impastate con il gancio a foglia fino a che l' impasto non inizia a restare attaccato al gancio. A questo punto mettete il gancio ad uncino, aggiungete i semi e continuate ad impastare fino a raggiungere l' inizio dell' incordatura, aggiungete a pioggia il sale poco per volta e portate a completa incordatura l' impasto. L' autolisi aiuterà molto questa operazione, soprattutto quando è caldo!!
Spostate l' impasto in una ciotola e lasciatelo lievitare per circa 30 minuti coperto da pellicola, dopo questo tempo fate due giri di pieghe a portafoglio all' impasto e richiudetelo con la pellicola, a questo punto lasciatelo lievitare in un luogo riparato e tiepido fino al raddoppio, a me sono servite 5 ore.
Una volta che il vostro impasto è raddoppiato, spostatelo su una spianatoia leggermente infarinata, allargatelo e sgonfiatelo con delicatezza ma con decisione e ricavatene un rettangolo, tagliatelo nel senso della lunghezza in tre strisce, che siano uguali mi raccomando sennò la treccia verrà meno precisa!!!
Allungate ciascuna striscia  in modo da formare 3 cilindri lunghi 1 volta e mezza la striscia iniziale e uniteli ad una estremità facendo pressione sull' impasto. A questo punto iniziate ad intrecciare le strisce e unite le estremità finali. Con un tarocco modellate le estremità della treccia spingendole sotto il pane, in questo modo la treccia resterà ben definita anche alle estremità!!






Spostate il pane sulla teglia per la cottura e fate lievitare ancora fino a che facendo pressione con un dito sull' impasto questo non ritornerà gonfio subito ( a me è servita circa 1 ora e mezza ), a questo punto il pane è pronto per la cottura!
Accendete il forno a 250° con una teglia vuota sul fondo, una volta in temperatura, buttate una tazza d' acqua nella teglia sul fondo, abbassate a 220° e infornate il pane, dopo 20 minuti abbassate la temperatura a 200° e  togliete la teglia dell' acqua, proseguite la cottura per altri 25 minuti e poi altri 5 minuti abbondanti a sportello del forno aperto con lo spiffero e abbassando la temperatura a 180°.
Una volta pronto, fate sempre la prova di bussare sul fondo, spegnete il forno e lasciate uno spiraglio aperto lasciando raffreddare così il pane.






E' un pane semplice, bello leggero e gustoso, perfetto per essere gustato con il salato ma anche con una deliziosa confettura a colazione o merenda!

Vi ricordo che questo mese ospito il contest MYSTERY BASKET, venite a curiosare e giocate con noi!!!

E sono felicissima di regalare questo pane alla raccolta Panissimo, organizzato da  Barbara e Sandra e questo mese ospitato da Terry !!




A presto e buona settimana a tutti!!!

Silvia


giovedì 1 settembre 2016

Mystery Basket di Settembre è qui!!!


Ciao a tutti!!!!
Sono tornata a Genova e tra una lavatrice e l' altra sto cercando di rimettere le mani su tutte le mie amate attività, soprattutto sul blog!!
Intanto iniziamo questo mese con una bella notizia, sono stata decretata la vincitrice per i mesi di Luglio-Agosto del bellissimo contest itinerante The Mystery Basket, ideato da LINDA e lo ospiterò io per il mese di Settembre!!!






Qui trovate il link alla ricetta della foto, quella con cui ho vinto, e qui il post di Linda dove comunica il vincitore!
Non nascondo che sono piuttosto emozionata, ma via, diamo inizio alle danze in questo Settembre che ci ritrova belle cariche e piene di idee!!!
E' la prima volta che ospito un evento qui da me e spero di non fare troppo casino ma intanto vi elenco le semplici regole per partecipare, spero siate in tantissimi!!!





  • Ogni primo del mese verranno scoperti gli ingredienti del nuovo mystery basket
  • Ci sarà tempo fino al 27 del mese per pubblicare una ricetta preparata utilizzando almeno uno degli ingredienti della lista. Ovviamente più se ne usano e più è originale il piatto e più possibilità si hanno di vincere. Nei giorni successivi verrà decretato il vincitore
  • Le ricette partecipanti dovranno essere esclusive e corredate da almeno una foto del piatto finito, inoltre dovrete riportare nel post la dicitura "con questa ricetta partecipo al contest "The Mystery basket" ideato da La mia famiglia ai fornelli e ospitato per il mese di Settembre da Mi piace e non mi piace", oltre ad inserire il banner qui sopra
  • Cosa si vince?? Niente di materiale ma la possibilità di ospitare il contest il mese successivo creando il proprio mystery basket e decretando a fine mese il vincitore
  • Si può partecipare con al massimo 3 ricette, preferibilmente create apposta per il contest dato che è fatto per provare ingredienti e combinazioni nuove e stimolare la fantasia
  • Per praticità possono partecipare solo i possessori di un blog e non c'è obbligo di diventare followers, ma se volete farlo, fa solo che piacere
  • Lasciate le ricette come link nei commenti e provvederò ad inserirle mano a mano nel post

E adesso non mi resta che svelarvi i miei ingredienti!!!

Uva
Fichi
Broccoli
Fagiolini
Funghi porcini
Mais (anche sotto forma di farina)
Triglie
Lenticchie
Carne di maiale
Noce moscata


Scatenatevi e accorrete numerosiiiii!!!!
Vi aspettooooo!!!

Silvia

Ricette in gara:

 1 - Crostata di Fichi e Nocciole Vegan e Senza Glutine - Senza è Buono
 2 - Le uova e la Raspadura - Profumo di Broccoli
 3 - Crostata Delizia Fichi & Cioccolato - Senza è Buono
 4 - Risotto con Funghi Porcini e Triglie - Un' Arbanella di Basilico
 5 - Lonza di Maiale con Fichi e Uva - Un' Arbanella di Basilico
 6 - Cocotte di Polenta e Lenticchie con Verdure - Un' Arbanella di Basilico

Ricette fuori concorso:

Arrosto di Maiale con Pancetta e Uva - La Mia Famiglia ai Fornelli