mercoledì 25 febbraio 2015
Risotto alle Mandorle, Arancia e Rosmarino
Ciao a tutti!! Come sta andando la settimana?? Qui alti e bassi, giornate un po' impegnative, altre invece molle e noiose, altre nerissime come quella di oggi, ooooh, ma una via di mezzo noooo??? Però ieri ho fatto una cosa nuova, ho avvolto un piccolo magnete, sembrerà poco eccitante, e come darvi torto, ma io mi sono divertita!!
Stasera vi lascio la ricetta di un risotto molto leggero e delicato, profumato e dalla duplice consistenza, ho approfittato di una cena in solitaria per prepararlo, questo riso va bene per me ma non sapevo se sarei riuscita a convincere il marito a mangiarlo!!! Poi oggi a pranzo non aveva voglia di cucinarsi nulla e si è mangiato quello che era a avanzato . . . e gli è piaciuto!!
Il profumo di arancia si sposa a meraviglia con il retrogusto che lascia il vino, le mandorle danno croccantezza e un sapore tostato che viene completato dal rosmarino, insomma, un risotto un po' diverso dal solito ma che mi ha lasciata davvero soddisfatta!!
A volte le cene solinghe danno delle piacevolissime sorprese!!
Per due porzioni:
un bicchiere di riso per risotti (io carnaroli bio)
il succo di un' arancia, le mie sono naturali e non tanto grandi
la scorza di un arancia non trattata grattugiata più un po' a striscioline
mezzo bicchiere di vino bianco
due cucchiai di cipolla a dadini
due cucchiai di mandorle senza pellicina
mezzo rametto di rosmarino
brodo vegetale q.b.
2 cucchiai di olio e.v.o.
una noce di burro più un' altra per la mantecatura
In una pentola dai bordi alti scaldate l'olio e tostatevi le mandorle spezzettate per qualche minuto, aggiungete la cipolla e il burro e lasciatela imbiondire bene.
Unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto, sfumate con il vino bianco e iniziate la cottura aggiungendo mano a mano il brodo bollente, mescolando sempre il risotto.
Dopo circa 15 minuti di cottura aggiungete il succo, la scorza di arancia grattata e gli aghi di rosmarino, continuate la cottura fino a che il riso non è pronto, se serve in questa fase finale aggiustate di sale.
A piacere mantecate con una noce di burro, servite caldo decorando con la scorza d' arancia a striscioline.
Con questa ricetta partecipo al contest di SABRINA IN CUCINA: REGALAMI UN RISOTTO
E partecipo al contest di Alice
A presto!!
Silvia
sabato 21 febbraio 2015
Treccia Dolce all' Infuso di Frutti Rossi e Confettura di Ciliegie Selvatiche a Lievitazione Naturale
Buon Sabato a tutti!! Ecco, l' ho fatto!! Ho cambiato l' intro!! Si, inizio sempre i post con "ciao a tutti!!", oggi invece si cambia!!
La mia settimana è iniziata in salita, sveglia alle 4,30 per due mattine di fila e ho pure rischiato di corrodermi rovesciandomi dell' acido addosso ma meno male ho scampato il grosso del getto e avevo i guanti antiacido sennò le mani me le sarei rovinata, però è finita in discesa. Il we anche è iniziato in salita, lo abbiamo iniziato pulendo casa ma adesso però ci sono due giorni di cazzeggio senza interruzioni, insomma questo è il periodo del si inizia male ma si finisce bene!! Ho voglia di passare un we tranquillo, di impastare qualcosa e di andare a far foto, se domani il tempo lo permette andiamo al cimitero monumentale di Staglieno qui a Genova, è meraviglioso, pieno di statue e monumenti funebri che sono delle vere e
proprie opere d' arte, la gente viene a visitarlo da tutta Europa!!
Lo so che non è proprio la Domenica romantica nell' immaginario collettivo ma io e mio marito siamo strani!!! E poi mi piace mettermi alla prova con le tecniche fotografiche che non mi sono troppo familiari e con soggetti diversi dal solito, con il bianco e nero, con lo sfuocato, alla fine faremo i romantici un giorno in cui piove, tipo oggi!!!
E allora già che oggi siamo romantici, ecco il dolce adatto all' occasione!!
Una treccia lievitata profumata ai frutti rossi e farcita di confettura rigorosamente home made di ciliegie selvatiche, raccolte da noi dall' albero in campagna!! Una ciotolina di fruttini era finita in questo cake, e una buona parte nella confettura!! E adesso non venitemi a dire che sono fuori stagione!! Non amiamo tanto fare le confetture per poterle aprire
poi in pieno inverno e sognare i profumi della primavera??? Detto fatto!!
Il profumo di frutti rossi l' ho dato sostituendo l' acqua con l' infuso, oltretutto è uno dei pochi infusi che non amo molto bere e questo è stato un utilizzo davvero furbissimo!! Il risultato è stato un sodalizio perfetto di sapori in un soffice abbraccio di impasto! Davvero buonissimo!!
Ecco cosa vi serve:
75 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco
100 g di infuso di frutti rossi a temperatura ambiente
100g di farina 0
180 g di farina 00
1 uovo
90 g di zucchero
60 g di burro di ottima qualità
1/2 cucchiaino di sale
i semini di mezza bacca di vaniglia
una bustina di infuso ai frutti rossi o un cucchiaino se sfuso
confettura di ciliegie
latte per spennellare la superficie
Preparazione:
La sera preparate il pre-fermento sciogliendo la pasta madre nei 100 g di infuso e unitevi i 100 g di farina 0. Sarà una pappetta rosa che metterete in un contenitore alto e stretto, tipo una caraffa, coperto con la pellicola. Lasciatelo tutta la notte (8-10 ore) a temperatura ambiente, il mattino dopo dovrà essere triplicato.
Al mattino mettete il pre-fermento nella planetaria con il gancio a foglia e unitevi, impastando a bassa velocità e uno alla volta, la farina 00, poi lo zucchero, poi l' uovo e il sale, quando l' impasto ha preso consistenza, cambiare la foglia con il gancio per impastare e aggiungere la vaniglia e il burro morbido poco per volta, aspettando che il pezzetto sia assorbito prima di aggiungerne altro. Continuare ad impastare a velocità media fino all' incordatura, a me ci sono voluti circa 30 minuti per arrivare al velo e ho ribaltato l' impasto tre volte durante la lavorazione.
A questo punto trasferite l' impasto in una ciotola leggermente unta e copritelo con la pellicola, mettetelo a lievitare in un luogo tiepido (io in forno a 26-27 gradi) per due ore.
Passate le due ore, sgonfiate l' impasto, fate due giri di pieghe a portafoglio e rimettetelo al calduccio per ancora un' ora.
Terminata questa fase, versate l' impasto su una spianatoia leggermente infarinata e allargatelo il più possibile a rettangolo, tagliate tre strisce nel senso della lunghezza e spalmatele con la confettura. Arrotolate ciascuna striscia su se stessa formando tre cilindri e sigillateli bene anche sulle estremità. Io in questa fase mi sono aiutata con un tarocco, senza mi stavo davvero incasinando!
A questo punto si deve fare la treccia!! Scegliete il lato da cui partire e unite le estremità delle tre strisce e poi iniziate!! Una volta intrecciato il tutto, spostatelo in uno stampo da plumcake imburrato e mettetelo di nuovo a lievitare in un luogo tiepido coperto da pellicola, io sempre in forno tiepido come sopra.
Dovrà raddoppiare, a me ci sono volute circa 6 ore.
Una volta raddoppiato, toglietelo dal forno e accendete quest' ultimo a 180°. Spennellate la superficie del dolce di latte e quando il forno è caldo mettetelo a cuocere per 35-40 minuti.
Io ho spennellato altre due volte durante la cottura, una dopo 15 minuti e l' altra dopo altri 15 o poco meno.
Fatelo raffreddare un po' prima di toglierlo dallo stampo.
Vi siete appena assicurati una settimana di colazioni indimenticabili!!
Con questo dolce partecipo alla raccolta Panissimo di Febbraio, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Maria Teresa!
Buon fine settimana a tutti!!
Silvia
martedì 17 febbraio 2015
Ponte Gobbo - Bobbio
Ciao a tutti!! Oggi post fotografico, ve l' avevo promesso no?? E poi sono abbastanza soddisfatta di queste foto quindi vediamo cosa ne pensate voi!!
Finalmente io e il consorte siamo riusciti ad andare a Bobbio, sotto Piacenza! Voi direte ma con tutti i posti che ci sono in Liguria proprio a Bobbio dovevate andare?? Ah ah si!! A parte che è un paesino molto carino, poi c'è un ponte splendido, il Ponte Vecchio o Gobbo o del Diavolo, risalente all' epoca romana e poi ampliato nei secoli successivi. La sua caratteristica è di essere tutto sbilenco e i suoi archi sono tutti diversi, è bellissimo!!
Il nome "del Diavolo" nasce da una vecchia leggenda secondo la quale san Colombano, monaco irlandese del VII secolo, era ansioso di portare la parola di Dio alle popolazioni che vivevano sull’altra sponda del fiume Trebbia all’altezza del paese di Bobbio.
Il maligno gli promise di costruire il ponte in una sola notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il santo accettò. Nella notte, il diavolo convocò vari diavoletti che lo aiutarono nell’opera muratoria, reggendo le volte del ponte. I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte vennero fuori di dimensioni varie.
Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. Ma san Colombano lo gabbò facendo passare sul ponte, al posto di un uomo, il suo povero cagnetto sofferente e molto malato (alcuni dicono si trattasse di un orso). Il diavolo, inferocito, se ne tornò all’inferno, non prima però di avere sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo (fonte).
Se si attraversa e si scende sulla riva del fiume si ha una composizione favolosa, non per niente assieme a noi c' erano altri due fotografi, questo ponte è molto battuto e regala delle gran belle foto!!
La strada per arrivarci però è atroce, è la statale 45 che collega Genova a Piacenza passando per l' appennino, due ore di curve e contro curve da stendere un rallysta! All' andata ho guidato io, e sono comunque riuscita a patire, al ritorno ha guidato il marito, è stato bravissimo ma niente, vedevo i draghi!! Ultimamente non ricordo di aver patito la macchina tanto come quella sera!! E meno male che sono uscite delle belle foto perché non sono certa di volerci tornare!!! In effetti all' inizio il cielo era abbastanza piatto, c'era una bella velatura che prometteva ma sembrava non voler collaborare!! Ad un certo punto, è durato un minuto, si è colorato tutto di rosso, wow, mille curve per un tramonto rosso, ci sta!!
Abbiamo poi aspettato l' ora blu, quando iniziano ad accendersi le luci e poi alle 19 ce ne siamo venuti via.
Siamo arrivati a Genova quasi alle 21 e ci siamo ristorati con una bella farinata!! Se avessimo cenato a casa avremmo mangiato crackers e prosciutto, dopo quel patire e quel freddino che ci siamo presi ci voleva proprio!!
Adesso però spazio alle immagini!!!
Come dicevo prima all' inizio era tutto un po' grigio, infatti le prime foto non le ho proprio calcolate, poi è uscito il mondo, per pochissimo tempo, mannaggia se fossi stata un poco più in alto avrei colto molto più rosso sull' acqua ma scapicollarsi sulle rocce scivolose con cavalletto, macchina e tutto il resto non è consigliabile quindi me ne sono stata lì e ho solo cambiato inquadratura!
Finalmente io e il consorte siamo riusciti ad andare a Bobbio, sotto Piacenza! Voi direte ma con tutti i posti che ci sono in Liguria proprio a Bobbio dovevate andare?? Ah ah si!! A parte che è un paesino molto carino, poi c'è un ponte splendido, il Ponte Vecchio o Gobbo o del Diavolo, risalente all' epoca romana e poi ampliato nei secoli successivi. La sua caratteristica è di essere tutto sbilenco e i suoi archi sono tutti diversi, è bellissimo!!
Il nome "del Diavolo" nasce da una vecchia leggenda secondo la quale san Colombano, monaco irlandese del VII secolo, era ansioso di portare la parola di Dio alle popolazioni che vivevano sull’altra sponda del fiume Trebbia all’altezza del paese di Bobbio.
Il maligno gli promise di costruire il ponte in una sola notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il santo accettò. Nella notte, il diavolo convocò vari diavoletti che lo aiutarono nell’opera muratoria, reggendo le volte del ponte. I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte vennero fuori di dimensioni varie.
Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. Ma san Colombano lo gabbò facendo passare sul ponte, al posto di un uomo, il suo povero cagnetto sofferente e molto malato (alcuni dicono si trattasse di un orso). Il diavolo, inferocito, se ne tornò all’inferno, non prima però di avere sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo (fonte).
Se si attraversa e si scende sulla riva del fiume si ha una composizione favolosa, non per niente assieme a noi c' erano altri due fotografi, questo ponte è molto battuto e regala delle gran belle foto!!
La strada per arrivarci però è atroce, è la statale 45 che collega Genova a Piacenza passando per l' appennino, due ore di curve e contro curve da stendere un rallysta! All' andata ho guidato io, e sono comunque riuscita a patire, al ritorno ha guidato il marito, è stato bravissimo ma niente, vedevo i draghi!! Ultimamente non ricordo di aver patito la macchina tanto come quella sera!! E meno male che sono uscite delle belle foto perché non sono certa di volerci tornare!!! In effetti all' inizio il cielo era abbastanza piatto, c'era una bella velatura che prometteva ma sembrava non voler collaborare!! Ad un certo punto, è durato un minuto, si è colorato tutto di rosso, wow, mille curve per un tramonto rosso, ci sta!!
Abbiamo poi aspettato l' ora blu, quando iniziano ad accendersi le luci e poi alle 19 ce ne siamo venuti via.
Siamo arrivati a Genova quasi alle 21 e ci siamo ristorati con una bella farinata!! Se avessimo cenato a casa avremmo mangiato crackers e prosciutto, dopo quel patire e quel freddino che ci siamo presi ci voleva proprio!!
Adesso però spazio alle immagini!!!
Se vuoi vederla meglio, cliccaci sopra!! |
Come dicevo prima all' inizio era tutto un po' grigio, infatti le prime foto non le ho proprio calcolate, poi è uscito il mondo, per pochissimo tempo, mannaggia se fossi stata un poco più in alto avrei colto molto più rosso sull' acqua ma scapicollarsi sulle rocce scivolose con cavalletto, macchina e tutto il resto non è consigliabile quindi me ne sono stata lì e ho solo cambiato inquadratura!
Se vuoi vederla meglio, cliccaci sopra!! |
Alla fine poi abbiamo aspettato l' ora blu, che bellezza di colori e di luce, questa devo dire è la mia preferita!!
Se vuoi vederla meglio, cliccaci sopra!! |
Ecco qua il prodotto!! Che ne dite??
Certo che quando il cielo e l' acqua si colorano così di rosso, sistemare le foto è piuttosto complicato e impegnativo, tendono ad uscire colori assurdi, questo è il meglio che sono riuscita ad ottenere, almeno è realistico, ragazzi, la fotografia di paesaggio a volte mette a dura prova!!
A presto!!
Silvia
sabato 14 febbraio 2015
Ciambelline Semi-Integrali alla Malvasia
Ciao a tutti!!
State festeggiando il S. Valentino a dovere??
Io si, sul divano con la coperta in beata solitudine, con un arrostino pronto per domani, un dolce in lievitazione e lo sgranocchio libero!!
Ah ah, no, non sono stata piantata, mio marito torna per cena e comunque noi non lo festeggiamo, quindi tutto ok, ma voi se lo festeggiate, fatelo alla grande, per una volta che casca di Sabato!! Domani si dorme!!
Vi dicevo sgranocchio libero, si ma di cosa?? Di queste favolose ciambelline!! Ho preso spunto dalle famose ciambelle ciociare al vino e ovviamente le ho fatte a modo mio!! Con una farina integrale di varietà antica Gentilrosso macinata a pietra arrivata direttamente dai nostri amici produttori di Serra e una malvasia piacentina, uno schianto!!
Ho scelto quella farina perché non è molto ricca di glutine, quindi per i biscotti è perfetta, è delicata e rustica, davvero buona, la malvasia regala un profumo delizioso ed un aroma dolce e fruttato, mi spiace solo non avere avuto lo zucchero di canna, in casa ho solo quello integrale e non va tanto bene per la copertura!!
La realizzazione di questi biscotti è davvero facilissima e super veloce, la più veloce che abbia mai fatto!!!
A dire il vero è la seconda volta che le faccio, la scorsa settimana ho provato la ricetta classica, ossia con il vino rosso e la farina 00, tutto bene a parte che aggiungendo il vino alla farina con il bicarbonato, l' impasto è diventato verde!! Si si, avete letto bene, verde!! I biscotti erano buonissimi ma davvero impresentabili, mi sono documentata e ho scoperto che il bicarbonato reagisce con le molecole che danno il colore rosso al vino, queste, a contatto con il bicarbonato, che è basico, diventano verdi!! Ok, no problem, le rifaccio a modo mio!! Mi rimane comunque un interrogativo, ma come è possibile che le ricette di questi biscotti, dove si prevede vino rosso e bicarbonato tra gli ingredienti, siano accompagnate da foto dove le ciambelle sono normali?? Ragazzi, è chimica, non si scampa alla cartina al tornasole!! Bah, comunque ve lo dico io, se usate il vino rosso e il bicarbonato, vi verranno irrimediabilmente verdi, ottime lo stesso ma verdi!!!
Per 12/15 ciambelline:
100 g di farina integrale (io biologia, macinata a pietra e non troppo forte)
150 g di farina 00
1/2 cucchiaino di bicarbonato
90 g di zucchero semolato (di canna ancora meglio) + un po' per la finitura
65 ml di malvasia
65 ml di olio (io ho usato metà e.v.o. e metà di semi)
Mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, ricavare delle palline che allungherete a salamino sul piano di lavoro, chiudetele a ciambella, cospargete solo la faccia superiore di zucchero o passatele in un piattino sempre con lo zucchero sempre solo dalla parte che starà in altro, sistematele in una placca ricoperta di carta da forno.
Infornate in forno caldo a 190° per 15 minuti, poi lasciatele a 180° per altri 5 minuti, devono essere un po' colorite, in ogni caso dopo 20 minuti levatele, continueranno la cottura anche fuori dal forno e resteranno belle friabili e crocchine!!
Lasciatele freddare bene e conservatele in un contenitore ermetico, si manterranno fragranti per 4-5 giorni almeno!!!
Piccola nota, l' impasto deve essere non troppo mollo ma neanche troppo duro, le dosi che ho usato per le mie farine erano ok, a seconda però di quelle che usate potrebbe servire più o meno liquido!
Forse qualcuno oggi si aspettava le foto di Bobbio, sono pronte!!!
Pazientate ancora un pochino, il we si spignatta!! In settimana invece il post fotografico vi farà viaggiare lontano dall' ufficio!!
Buon fine settimana a tutti!!
Silvia
martedì 10 febbraio 2015
Vellutata Piccante di Cavoletti di Bruxelles, Patate e Champignons
Ciao a tutti, sono tornata!!
Mille cose da fare nel we e un' uscita fotografica in cui mettere mano, la vedrete presto!! Sabato in mattinata, che poi è sfociata nel pomeriggio, ce ne siamo andati a vedere la mostra di Frida Kahlo e Diego Rivera, era una giornata terribilmente fredda e ventosa, due ore di coda al gelo, la mostra era proprio bella però la prossima volta ci organizziamo e i biglietti li prenotiamo, in questo modo si saltano tutte le code possibili!! Abbiamo pranzato in una hamburgeria a Km 0, stanno iniziando a prendere piede anche nella nostra città, che notoriamente è indietro, questi locali dove puoi gustare l' hamburger di mucca allevata qui dietro e salumi, formaggi e verdure della zona, il tutto a prezzi onestissimi, i miracoli accadono anche a Genova!!!!
Dopo tutto il freddo preso nei giorni scorsi stasera vi lascio una ricetta scaldacuore, per amanti dei sapori forti e decisi!!
Una vellutata a base di cavoletti di Bruxelles, rafforzata nella struttura dalla patata e ammorbidita nel gusto dagli champignons!! Io l' ho adorata!! Un mix di sapori arricchito anche da una punta di curry e di peperoncino, insomma, qui non ci facciamo mancare nulla!!!
Ecco cosa vi serve per 4 porzioni:
400 g di cavoletti di Bruxelles
2 patate medio-piccole
1/2 cipolla (io rossa)
una decina di funghi champignons + un paio da sminuzzare e servire a crudo assieme alla vellutata
sale qb
1 cucchiaino raso di curry
peperoncino a piacere
semi misti tostati
In una pentola alta soffriggete in 4 cucchiai di olio evo la cipolla affettata. Quando è bella dorata aggiungete le verdure tagliate a pezzetti e fate insaporire il tutto per qualche minuto.
Aggiungete acqua fino a coprire le verdure, salate e fate cuocere fino a che le verdure non sono morbide.
Con un frullino ad immersione rendete il tutto una crema, a seconda della consistenza desiderata aggiungete ancora un po' di liquido.
Fate cuocere ancora una decina di minuti aggiungendo il curry ed il peperoncino ed aggiustate di sale.
Lasciate riposare mezz' oretta prima di servire.
Io l' ho mangiata con una dadolata di funghi crudi, i semi tostati e ancora un pizzico di peperoncino, troppo deliziosa!!!
Con questa ricetta partecipo al contest di Pixelicious
Buon appetito e buona settimana a tutti!!
Silvia
mercoledì 4 febbraio 2015
Quiche Semi Integrale con Broccolo Romano e Salmone in Crema di Yogurt Profumata al Pepe Rosa
Ciao a tutti!!! Innanzitutto mi scuso con il mio blog perché Lunedì era il suo secondo compleanno e non l' ho proprio calcolato, ma è stata una giornataccia, presentazione individuale davanti al nostro padrone e all' amministratore delegato di ogni attività di ingegneria per raggiungere gli obiettivi prefissati per Settembre!! Questo dopo che la settimana prima ci siamo presi una lavata di capo perché sono convinti che non siamo organizzati da ente di ingegneria aziendale ma ancora da laboratorio di ricerca, cosa che hanno sottolineato non serve a nulla!!!
Quindi settimana campale per realizzare un programma che sia ben articolato con scadenze, risultati, i tanto pomposi deliverables e milestones, parole che a solo sentirle a me mettono il voltastomaco ma devo adeguarmi . . .
Il fine settimana poi è stata una rottura di palle epocale, menate notevoli si sono protratte più del dovuto e non sono riuscita a combinare nulla di piacevole, a parte cambiare vestitino al blog dato che il vecchio mi aveva scocciato, quindi Lunedì ero abbastanza incazzosa.
Meno male che la presentazione è andata bene!!!
Oggi invece rendo giustizia alla festa del mio blog con una ricetta di cui sono davvero orgogliosa!!
Una quiche fantastica con una brisée semi-integrale rigorosamente home-made ed un ripieno goloso e leggero a base di broccolo romano, salmone affumicato e yogurt greco, aromatizzata con bacche di pepe, che poi pepe non è, rosa!
Il risultato è stato una cosa deliziosa, lo yogurt dona una cremosità simile alla panna ma senza le conseguenze digestive, almeno per me, quello greco poi non ha nessuna nota acidula, si mimetizza benissimo!!
Che dire, questa quiche è davvero ben riuscita e ve la regalo con gioia!! Buon compleanno blog, grazie a te, e a tutti voi ovviamente! Sono arrivata a risultati che non avrei mai pensato di raggiungere, sono davvero contenta, so che la strada è ancora lunga e devo imparare un sacco di cose, ma la soddisfazione è davvero tanta e oggi voglio gongolarmi un po'!!
Per la brisée:
100 g di farina debole (io Petra 5)
100 g di farina integrale bio
90 g di burro di alta qualità
2 bei pizziconi di sale
1 uovo
3 cucchiai di acqua fredda
Lavorare a mano il burro con le farine setacciate e il sale fino a che non viene assorbito e resta una farina granulosa, aggiungete uovo e acqua e lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, fate una palla e mettetela, avvolta da pellicola, a riposare in frigo per un' oretta.
Per il ripieno:
un broccolo romano cotto al vapore
250 grammi di salmone affumicato di ottima qualità
mezza cipolla (io rossa)
170 g di yogurt greco
2 uova
30 ml di latte
pepe rosa
sale e olio e.v.o.
Preparazione:
In una capiente padella scaldare 3-4 cucchiai di olio e.v.o., aggiungere la cipolla affettata e fare leggermente rosolare, aggiungere il broccolo sminuzzato con la forchetta tranne alcune cimette che terrete da parte per decorare, e il salmone. Spolverare di pepe rosa a piacere, amalgamare il tutto e fare insaporire per qualche minuto, io non ho aggiunto sale in questa fase perché il salmone era sufficientemente sapido.
Spegnere il fuoco e lasciare intiepidire.
In una ciotola mescolare lo yogurt, le uova, il latte e un pizzico di sale rendendo il composto bello fluido lavorandolo con la frusta.
Aggiungervi il composto di broccolo e salmone e mescolare bene.
Stendete la brisée negli stampi imburrati se necessario (io ne ho usati due da 15 cm e 6 da 7 cm ma il tutto è sufficiente anche per una teglia da 26 cm)
Bucherellate il fondo, rivestitelo di carta da forno, versatevi dei fagioli secchi e mette a cuocere "in bianco" in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa.
Togliete i gusci dal forno, levate i fagioli e la carta da forno e versatevi il composto distribuendolo equamente e livellandolo bene. Decorate con qualche cimetta di broccolo e con bacche rosa a piacere.
Rimettete in formo e proseguite la cottura a 170° per altri 20-30 minuti.
Servitela tiepida o a temperatura ambiente, in versione mini come sfizioso antipasto, in versione più grande come piatto unico, in ogni caso il palato sarà davvero soddisfatto!!
Con questa ricetta partecipo al contest di Pixelicious !!!
A presto!!
Silvia
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